/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Roberto Mania e il futuro nelle imprese familiari

Roberto Mania e il futuro nelle imprese familiari

Il saggio del giornalista sui capitalisti silenziosi

ROMA, 20 maggio 2024, 16:45

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Elisabetta Stefanelli) ROBERTO MANIA, CAPITALISTI SILENZIOSI. LA RIVINCITA DELLE IMPRESE FAMILIARI (Egea, pag.
    135, euro 18,00) "Cercavamo l'America, abbiamo trovato l'Italia, quella delle medie e anche grandi imprese perlopiù familiari; non le grandissime aziende e tanto meno le public company. In silenzio, lontano dai riflettori, senza più le scorribande di un tempo dei 'capitani di sventura', il capitalismo italiano ha scelto - o accettato - il suo modello". Questo modello, di cui non si trova traccia tra gli ospiti dei talk show, lo racconta efficacemente Roberto Mania in 'Capitalisti silenziosi. La rivincita delle imprese familiari'.
    Mania, inviato de La Repubblica, collaboratore de Il Mulino, spiega dati alla mano che "oltre l'80 per cento delle imprese italiane è a controllo familiare". Ma, sottolinea l'autore, non si tratta di nuovi poteri forti, non è il vecchio capitalismo di casa nostra, e nemmeno una questione di dimensioni perché si va dalle imprese piccole a quelle grandissime. "Il forte legame con il territorio è un'altra caratteristica" di questo scenario. Si chiamano Vacchi, Bombassei, Fumagalli, Bauli, Rana, Marcegaglia per esempio, e non più Agnelli, Pirelli, Berlusconi, Benetton, Ferruzzi. Qui a vincere è il patto di famiglia ma anche la preparazione, lo studio, le lingue, il legame che dal territorio viaggia verso l'Europa e il mondo. "Il capitalismo italiano è cambiato - spiega Mania - mentre la politica cerca ancora una via d'uscita dal tunnel in cui è entrata dopo la fine della prima Repubblica, rendendo pericolosamente più fragile la nostra democrazia rappresentativa. Bisognerebbe uscirne insieme, politica e società civile".
    L'anima e il tessuto di questo rinnovamento, sostiene ancora Mania, potrebbero essere questi imprenditori naturalmente distanti dalla politica. Lo spiega bene nei cinque capitoli di questo libro concreto ma anche colto, perché questo saggio è insieme un'analisi economica che arriva a fondo nella struttura sociale e politica del paese, nelle sue siderali distanze tra arretratezza e sviluppo, da tutti i punti di vista. Sono queste imprese infatti l'avanguardia che traina l'economia italiana, sarebbe utile che trainassero anche il suo sviluppo socio-culturale. "La democrazia italiana per risistemarsi necessita del contributo di tutti, e forse soprattutto di chi, neoborghese, può esprimere una visione di medio lungo periodo.
    La voce di queste imprese - non mediate dalle associazioni di rappresentanza - sarebbe assai utile. Molto di più di quanto si immagini", sottolinea.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza